Joinbed: il turismo diventa esperienziale
Il concetto di viaggio e di turismo è cambiato molto negli ultimi anni; se un tempo era concepito come una vacanza da lavoro o studio, oggi è un momento di pausa ed evasione dalla routine quotidiana, un’occasione per vivere un’esperienza diversa e profonda.
Di questa nuova tendenza che mette l’esperienza al centro ne ha fatto bandiera Joinbed, il primo portale italiano votato al turismo esperienziale.
Joinbed si rivolge al viaggiatore che desidera viaggi che offrano la possibilità di vivere un’esperienza unica, diversa, irripetibile. A coloro che hanno voglia di ampliare le proprie conoscenze, di approfondire la cultura e la tradizione del luogo e di immergersi a pieno nella vita degli abitanti e nelle loro abitudini quotidiane.
Per Joinbed, e in generale nel turismo esperienziale, la differenza quindi, non la fa più tanto la destinazione, quanto le esperienze ed attività offerte dalla struttura.
Anche io ho provato a vivere una esperienza con Joinbed e lo scorso weekend sono stata ad Agrigento, ospite di Sergio, un architetto di grande cultura e uomo ospitale e gentile che mi ha fatto da cicerone nella sua città e lungo i percorsi dell’arte e dell’artigianato alla scoperta di musei, botteghe e studi d’autore.
Un modo del tutto diverso di conoscere una destinazione, in primis perché si è ospitati in casa sua, tra i suoi oggetti, i quadri e l’arredo davvero particolare. E poi perché, stando a stretto contatto con l’host, si entra nel vivo della vita della città, si conoscono tradizioni e usanze, si assaggia del cibo tipico e si conoscono le persone, quelle che davvero possono regalarti uno spaccato della realtà.
Così ho conosciuto Giuseppe Agozzino e ho avuto il piacere di entrata nella sua bottega. Lui è un vero artista e con la sua arte pittorica racconta di mondi onirici e colorati. Le sue opere sono vitali e nascono dall’ascolto di una canzone o dalla rilettura di un classico della letteratura.
Ho visitato un antico monastero e ho mangiato i dolcetti e il cous cous dolce preparati dalle sapienti mani delle monache di clausura.
Sono entrata nel fantastico mondo dei pupi siciliani realizzati interamente a mano da Carmelo Guarnieri. Ci vogliono mesi di lavoro solo per realizzarne uno, sono pezzi di vita che ne raccontano un’altra, storie di cavalieri, fanciulle e grandi amori.
Sono anche salita sul palco di uno dei teatri più belli della Sicilia, il teatro Pirandello, edificato nel 1870. Al teatro si accede attraverso il bellissimo chiostro del Palazzo dei Giganti, sede del comune. È dal teatro, poi, che si entra all’ipogeo dell’Acqua Amara, chiamato così per l’acqua che scorreva nelle viscere della terra che evidentemente non era gradevole. Fa parte del complesso sistema di cunicoli che garantivano l’approvvigionamento idrico in città. Si pensa che questi cunicoli portassero l’acqua fino alla valle dei templi.
Ho camminato negli scavi ancora in corso d’opera, che stanno riportando alla luce una antica costruzione termale di età romana. È stato affascinante scoprire come gli archeologi indaghino e diano delle risposte studiando i tipi di pietra o la forma della costruzione.
Sergio è davvero riuscito a trasmettere l’autenticità del territorio e le tradizioni storiche del luogo in maniera semplice, naturale e non artefatta. Mi ha fatto vivere l’esperienza senza farmi sentire “straniera”.
Trovo Joinbed una idea davvero contemporanea e di grande impatto che riesce a colpire ed emozionare il viaggiatore, perché un prodotto turistico si acquista, ma è l’esperienza che viviamo ad essere ricordata nel tempo.
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