Kenya, piccole tips per organizzare il vostro viaggio

Dopo circa 10 giorni dal mio rientro in Italia, sono pronta a raccontarvi la mia esperienza di viaggio in Kenya.

Un paese in cui la natura si manifesta nel suo massimo splendore, ho visto le albe e i tramonti più belli di sempre, animali meravigliosi, un mare cristallino e fondali misteriosi. Ma il Kenya è soprattutto la sua gente. Sorrisi e manine che ti salutano, mentre sulla jeep sfrecci veloci tra villaggi e case di fango. I bimbi che ti inseguano e ti urlano “ciaoooooooo” con tutta l’aria che hanno nei polmoni.

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Ma andiamo con ordine. Inizio dicendo che prima di partire sono stata investita da mille domande e anche mille ansie, di parenti, amici e conoscenti.

Solite interrogativi: “Ma le zanzare? La malaria? L’isis? Gli alieni? Gli asteroidi?” Ok le ultime due le ho invente ma solo per farvi capire quanta ansia e spesso ignoranza vige quando si parla di Africa.

Ci tengo a raccontarvi di questo viaggio bellissimo e della mia esperienza anche per sfatare questi miti che spesso non fanno altro che svantaggiare ancora di più questa magnifica terra e il suo turismo.

Iniziamo dal clima. In Kenya non esistono le stagioni come da noi.  La temperatura e la piovosità variano in base ai venti dominanti, che determinano due stagioni: da ottobre a marzo prevalgono i venti caldi e in origine secchi dall’Arabia, mentre da Aprile a Settembre prevalgono i venti più freschi e umidi dall’Oceano Indiano. All’inizio dei due periodi, e in corrispondenza con i due passaggi del sole allo zenith, si determinano i due periodi piovosi: la “stagione delle lunghe piogge” da Marzo a Maggio, e la meno intensa “stagione delle brevi piogge” da Ottobre a Dicembre.

Partendo ad Agosto noi abbiamo trovato un clima molto simile alla nostra primavera, con caldo la mattina e la possibilità di fare il bagno e stare in costume, e temperature leggermente più basse dopo il tramonto, ma nulla che una giacca di cotone non potesse sistemare.

Per fare vita da spiaggia, sul litorale i mesi migliori sono Agosto e Settembre, perché sono i meno caldi, e sono abbastanza soleggiati e poco piovosi. Volendo si possono scegliere anche Dicembre e Gennaio, che sono i meno piovosi dell’anno, ma sono più caldi e afosi; in compenso sono quelli in cui il mare è più tranquillo e limpido, dunque il migliore per le immersioni.

La nostra estate è però a mio avviso il periodo migliore per i safari, perchè il sole non picchia così tanto e tutto diventa più piacevole. Quindi scegliete il periodo in base alle vostre esigenze. Se volete godervi più il mare scegliere dicembre e gennaio, se pensate di fare il safari scegliere luglio e agosto.

Alla fine noi siamo riusciti a goderci anche il mare perchè il clima ci è stato favorevole. Le giornate durano circa 12 ore tutto l’anno, per cui il sole sorge verso le 6 del mattino e tramonta verso le 6 di sera, e viene usato dalla popolazione locale come un orologio. Anche voi quindi sarete costretti, per certi versi, ad organizzare la giornata diversamente, soprattutto se siete abituati a stare al mare fino a tardi.

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Zanzare. Non essendo periodo di piogge le zanzare sono pochissime. Io non ho fatto nessun tipo di vaccino o profilassi antimalarica prima di partire. Ho portato con me dei buoni repellenti per le zanzare, che spruzzavo la mattina e la sera nella pelle esposta. Nella costa, per via del vento non ne ho proprio viste, alcune erano presente nei Lodge e campi tendati durante il safari, ma una presenza normale se si considera che li si è immersi nella natura più vera.

Io ho usato i prodotti Orphea e mi sono trovata benissimo, non puzzano e si assorbono senza neanche l’esigenza di stenderli sulla pelle. Protegge la pelle dalle punture di zanzare, tafani, pappataci ed altri insetti. La sua azione è testata anche contro la zanzara tigre. La formulazione è a base di Citriodiol®, principio attivo di origine vegetale derivato dall’Eucalyptus citriodiora.

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Situazione politica. Il Kenya quest’anno è andato al voto, proprio in Agosto. Questo periodo è spesso legato a scontri e mal contento. Quando siamo arrivati noi la situazione era più calma (gli sconti si sono comunque manifestati nella capitatale Nairobi, città molto lontana dalla costa e dai parchi che abbiamo visitato). Il giorno della nostra partenza però il voto è stato annullato per imbrogli elettorali ed entro i prossimi due mesi ci dovranno essere nuove elezioni. Forse nei prossimi mesi la situazione potrebbe un po’ degenerare e il mio consiglio è quindi di valutare la situazione e prendere informazioni prima di prenotare.

Visto. Entrando e uscendo dal Kenya si paga un visto. Potete farlo in euro o dollari. 40 euro entrando e 47 uscendo, anche se in uscita è solo per chi vola con i charter. Si fa tutto direttamente in aereoporto ai controlli.

Non è un caso se l’Africa viene denominata terzo mondo. La povertà è una cosa che vedrete e respirerete. Sopratutto quando dalla costa ci si sposta nell’entroterra verso i parchi, lungo la strada vedrete i villaggi, le case di fango, donne che fanno chilometri ogni giorni portando sulle spalle o sulla testa litri di acqua, bimbi spesso soli e senza vestiti. Emotivamente sarà un impatto molto forte e coinvolgente.

Watamu e il suo mare sono meravigliosi. Sono state la base per il nostro soggiorno. Quasi tutti parlano italiano, la cosa mi ha stupita, non immaginavo, ma parlando con le persone del posto mi hanno raccontato che circa 10 anni fa il Kenya era meta fissa per gli italiani e loro si sono subito adeguati imparando la nostra lingua.

Anche se non sono una fan dei villaggi/resort qui la scelta è quasi obbligata, perchè troverete tutti i comfort, una buona cucina e la formula all inclusive è perfetta per non pensare a nulla. A Watamu si trovano spiagge davvero molto belle, a mio avviso la più interessante è quella del seven island, dove si trovata il nostro resort. I sette isolotti di fronte rendono il paesaggio davvero unico e quando si manifesta il fenomeno della bassa marea si possono raggiungere a piedi. La sabbia è borotalco e l’acqua cristallina, basta allontanarsi poco dalla riva per vedere stelle marine, centinaia di pesci e coralli.

Cosa mettere in valigia. Come vi dicevo sopra visto il clima, capi leggeri per il giorno ma molta protezione solare. Non avvertirete il caldo per via del vento ma state certi che senza alcuna protezione la sera sembrerete dei gamberi. Dopo il tramonto una felpa, gonna lunga o pantaloni, ma in generale vestitevi sempre a strati che è la scelta più giusta. Per il safari abiti comodi e traspiranti, si sta molto del tempo seduti sulla jeep quindi dovete stare bene.

La loro moneta è lo scellino, cambiate qualcosa ma non troppo. Si può pagare quasi tutto con gli euro.

Nel prossimo post vi parlerò in modo dettagliato del safari, di come l’ho organizzato e delle altre escursioni o attività che si possono fare.

Come sempre se avete domande sono qui pronta a rispondere.

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