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Trend in the closet//Creepers in stile Teddy Boy si o no?

 

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Sono sincera, non mi fanno impazzire e non credo che valuterò di acquistarne un paio, anche se nella vita mai dire mai…
Sto parlando delle brothel creeper  una delle icone della moda degli anni ’50.
Scarpe con la suola di gomma molto alta (ma ne esistono varianti più basse o con la suola a carrarmato) ed un particolare tipo di allacciatura (fibbia o lacci a quattro anelli). Ne esistono diverse varianti sia di colore, compreso il leopardato, di materiali (cuoio lucido o scamosciato), che di forma: alla classica punta allungata, col tempo si è preferita la punta arrotondata.
Questo tipo di scarpetta (se così si possono definire) è nato in Inghilterra nel 1949 da George Cox e commercializzato con il nome “Hamilton”. Alla fine degli anni ’50, queste scarpe sono state riprese dalla cultura giovanile dei Teddy Boy insieme con i pantaloni a tubo, alle giacche drappeggiate, alle cravatte bolo, ai tagli di capelli col ciuffo e il Pompadour o ai vestiti di velluto blu elettrico.
Fino a poco tempo fa le creeper venivano indossate da appartenenti a varie culture giovanili come punk, dark, psychobilly, ed ovviamente rockabilly e Teddy Boy poiché sono prodotte ancora da George Cox e da altre aziende di calzature come: Tuk, Demonia, Underground…
Recentemente però sono diventate un feticcio per i più amanti della moda estrosa e appariscente, le abbiamo viste in passerella e ai front row  delle sfilate più glamour e pure brand come H&M hanno proposto questo modello di scarpe.
Ecco una carrellata di alcuni brand che propongono le creepers, in primis Tuk, Robert Clergerie, Costa Costa, Elite.

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