Budapest: cosa e dove mangiare nella capitale ungherese

Quest’anno ho respirato lo spirito Natalizio molto prima grazie a Budapest. Chi mi segue su instagram sa che qualche giorno fa sono stata nella bella capitale ungherese per un lungo weekend.

Nelle città del nord europa lo spirito natalizio sembra invadere strade e negozi molto prima che da noi. Mercatini e negozi già addobbati, mi hanno catapultato in un attimo nel Natale.

Budapest_cosa_mangiare_ristoranti_travel_bloggerMa andiamo con ordine. In questo post oggi voglio condividere con voi qualche dritta su dove e cosa mangiare nella capitale ungherese. In molti mi avete scritto su instagram durante le stories proprio per avere maggiori informazioni su localini e posti da visitare.

Iniziamo con Dove Mangiare a Budapest.

Budapest è una città molto giovanile, tantissimi locali, ristoranti e pub presentano un taglio molto trendy e alla moda a prezzi decisamente competitivi.

La prima sera a Budapest abbiamo cenato da Menza.

Un ristorante molto grande (ma vi consiglio vivamente di prenotare) in pieno centro. Entrando non potete non notare il forte mood anni ’70 degli arredi e delle carte da parati. Luci soffuse, grandi tavoli rotondi per una cena di gruppo, arancione, verde e legno. Il menù è ricco di piatti della tradizione ungherese in chiave contemporanea, presentati in modo semplice e molto gustosi.

Viste le fredde temperature abbiamo iniziato con le zuppe. Di Gulasch per lui e alla zucca per me. Poi abbiamo provato uno dei piatti tipici ungheresi, l’anatra, davvero molto buona. Io in cucina sperimento sempre e cerco di non pormi mai molti limiti, mi piace tanto provare le specialità locali. Abbiamo chiuso in dolcezza con creme brulee alla zucca e strudel di mele.

Questo locale è perfetto anche per un drink, ha un taglio molto trasversale (giovani e meno giovani) ma devo dire che l’ho trovato molto piacevole e d’atmosfera pur essendo al completo.

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Se volete provare una esperienza completamente nuova andate da Mavery, che si trova nel quartiere ebraico molto alla moda e pieno di locali molto belli.

Mavery è il primo ristorante ungherese in cui a cucinare sei tu. Si proprio tu. Basta scegliere dal tablet il piatto che vi piacerebbe mangiare e riceverete le dosi esatte, tutti gli ingredienti e una video ricetta per iniziare a cucinare.

Ogni postazione ha la propria piastra ad induzione, pentole, utensili vari e il vostro personale grembiule per iniziare a cucinare.

E’ stato davvero divertente provare ricette nuove e devo dire anche semplice, il video infatti spiega passo dopo passo la ricetta e e gli ingredienti sono già preparati e presentati in modo tale da rendere tutto veramente facile.

Nella cucina/ristorante sono poi presenti spezie e tutto quello che può servirvi anche a personalizzare la vostra ricetta. Un luogo dove potete rilassarvi con i vostri amici o il vostro compagno/a senza aver poi lo stress di lavare nulla (dite che non ci avete pensato no?).

Mi ha ricordato un po’ le video ricette di Tasty, in cui ogni ingrediente, ben presentato, viene unito a quello successivo per regalarci infine il piatto pronto da gustare.

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L’ultima sera per caso siamo capitati da Trabant’60 Retro Lounge & Bar, che si trova su Oktober Utca (via in ungherese). Facevamo questa strada tutte le sere per rientrare nel nostro albergo. Una strada molto carina piena di locali e che si incrocia con la via che porta alla basilica di Santo Stefano che in questo periodo ospita uno dei mercatini di Natale.

Questo ristorante mi ha subito colpita perchè è pieno oggetti di design vintage soprattutto degli anni ’50 e ’60. Molti elementi legati al viaggio, valigie che girano su un rullo appeso al soffitto,  borse e divise di vecchie compagnie aeree, ma anche sedie di design, televisioni d’epoca, telefoni coloratissimi. Il nostro tavolo ad esempio aveva come luce un vecchio casco da salone per parrucchieri e per sedie quelle da barbiere.

Si mangia davvero bene anche qui, zuppe e secondi davvero gustosi. La cucina ungherese è parecchio ricca e speziata ma in inverno è più che piacevole viste le basse temperature. Una cosa carina: il conto viene portato dentro dei libretti di lavoro vintage.

All’interno del ristorante, al piano inferiore, è presente un piccolo museo sul costume e la vita del popolo ungherese nell’antichità. Con mobilio, attrezzi da lavoro e vestiario dell’epoca, davvero interessante.

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Per una piccola pausa o una merenda pomeridiana vi consiglio il Cafè Gerbeaud  molto rinomato nella capitale soprattutto per la sua pasticceria. La sua costruzione risale al 1870 e la sua posizione è centralissima in piazza Vorosmarty (di cui presto vi parlerò perchè qui si trovano i mercatini di Natale più famosi). Qui l’interno è molto raffinato,  le  tappezzerie e i lampadari di cristallo esaltano lo stile Belle époque. Ovviamente in questo periodo è decorato a festa per il Natale, che tutto rende più magico. Noi abbiamo preso un tè caldo e dei biscotti ma c’erano moltissimi dolci delle tradizione sicuramente da provare.

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Cosa mangiare a Budapest.

Piatto induscusso  della tradizione budapestina è naturalmente il goulasch, che gli antichi magiari chiamavano gulyàs e che inizialmente non prevedeva la paprica, ora ingrediente diffuso. La ricetta tradizionale la vuole una zuppa a base di patate e carne, ma si trova anche in forma di stufato come è più diffusa da noi in Italia. Di per sè questo piatto basta e avanza, ma se avete ancora fame potete prendere un piatto composto, come uno spezzatino di manzo accompagnato da gnocchetti all’uovo

E’ quasi un delitto abbandonare l’Ungheria senza aver mangiato un anatra. La sempre gustosa coscia d’anatra al forno ma ancora di piú il petto d’anatra, spesso accompagnato da salse accattivanti. Essendo un piatto molto delicato, consiglio di provarlo nei ristoranti di livello della cittá che lo sanno valorizzare al meglio.

Ho apprezzato molto anche il più economico e sostanzioso street food che si trova nei mercati di Natale.  Ho adorato il langos, una specie di pizza fritta farcita a piacere, di solito con salsa di yogurti e formaggio.

E nell’ambito dolci mi sono innamorata del Kurtoskalacs, detto anche Torta Camino, un rotolo dolce e zuccheroso, vuoto all’interno e cotto alle brace. Questa specialità ungherese, originaria della Transilvania, che un tempo faceva parte dell’Ungheria, la si trova anche in Repubblica Ceca e Slovacchia. Il Kurtoskalacs può essere spolverato a piacere con zucchero, cacao, granella di nocciole o di mandorle, oppure come ho preferito io, con la canella,  e si compra nei vari chioschi e bancarelle sparsi per le strade.

Nel periodo di Natale non si può non bere il wine Mule, il vino caldo speziato tipico di questa stagione dell’anno. Ne ho bevuti parecchi bicchieri per riscaldarmi e posso ancora sentirne il profumo. Nei mercatini di Natale lo vendono tutti.

A breve altri post sulla mia esperienza a Budapest.

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